Tra le giocatrici che hanno segnato la storia della Pallacanestro Femminile Broni 93 spicca Elisa Borghi, vogherese, 29 anni. A poche ore dalla festa al PalaBrera per i 25 anni del sodalizio biancoverde, l’abbiamo intervistata.
Ciao Elisa, ci racconti della tua lunga esperienza a Broni?
“Ho iniziato quando avevo 14 anni e con l’annata 1989-90 avevamo raggiunto le finali nazionali di categoria. Poi a 15 anni ero in doppio tesseramento: giocavo in serie B a Calendasco, mentre mi allenavo a Broni con la prima squadra. Da lì è partita la mia avventura con Broni. All’inizio, ovviamente, giocavo pochi minuti, ma col passare del tempo sono riuscita a guadagnarmi più spazio, rimanendo lì sostanzialmente per tutta la mia carriera, perché quando sono andata via, complici gli infortuni, era come avessi smesso. Posso dire di essere nata e cresciuta a Broni, con cui ho vissuto momenti più o meno belli e ci ho lasciato veramente il cuore”.
Complessivamente quante stagioni hai giocato a Broni?
“Se non ricordo male, sono 11 stagioni. Poi sono stata due anni a Fiorenzuola dove sono rimasta quasi sempre ferma per l’infortunio al ginocchio, mentre nella passata stagione a Castelnuovo Scrivia. Adesso ho smesso, anche per i numerosi impegni di lavoro. Vedrò dopo le festività natalizie se riprendere a giocare oppure no”.
Perché ti sei trovata così bene a Broni?
“Penso che sia difficile trovare una società con persone così professionali ma che hanno saputo creare un ambiente a misura di giocatrice. Forse perché è una piccola città, ma c’è un’atmosfera che da altre parti non si trova”.
Qual è il ricordo più bello che ti è rimasto?
“Sembrerà strano ma è la finale per la promozione in serie A2 a Senigallia nel 2011, purtroppo avevamo perso ma avevamo una squadra che certamente non aveva l’ambizione del salto di categoria, quindi aver raggiunto quel traguardo era stato qualcosa di veramente emozionante. Poi ricordo che eravamo rimasti lì a festeggiare con i tifosi, anche se era andata male: eravamo un tutt’uno, bellissimo”.
Hai avuto tante compagne di squadra. Con qualcuna sei ancora in contatto?
“La fortuna di rimanere nella stessa squadra a lungo è quella di consolidare i rapporti e conoscere sempre nuove persone. Una mia carissima amica è rimasta Claudia Pellegrino, ci sentiamo, ci vediamo e condividiamo ancora un sacco di momenti insieme. Con lei è nata un’amicizia speciale. Poi Veronica Besagni con cui c’è un bel legame, e infine Michela Rossi, con cui avevo fatto le finali nazionali giovanili a 14 anni ed una stagione in serie A2”.
Segui ancora Broni?
“Sì certamente, appena posso corro subito al PalaBrera. A Broni, torno a ripetere, ho lasciato il cuore”.
Te la saresti aspettata così in alto in classifica?
“No. Però è una società che cresce passo dopo passo, perché ha alle spalle una grande passione, quindi ero sicura che, prima o poi, questi risultati sarebbero arrivati. Quindi esserci domenica alla premiazione delle giocatrici simbolo dei 25 anni sarà una cosa fantastica, anche perché l’invito è giunto inaspettato. Sapere di avere lasciato un segno mi rende felicissima. Poi sarà l’occasione per vedere una sfida di vertice della massima serie”.
Sai che lo striscione dei tifosi a te dedicato (Sez. SobBorghi Voghera) gira in tutta Italia?
“Incredibile, fantastico. Quando l’ho visto in tv mi sono emozionata tantissimo”.
Ci dicevi dei numerosi impegni di lavoro. Cosa fai?
“Insegno alla scuola media di via Marsala a Voghera come docente di sostegno ed ho un piccolo studio perché sono nutrizionista. Mi ero laureata in biologia, poi ho fatto un master e sto finendo un corso di perfezionamento. Insomma non ho mai smesso di studiare”.