Tra le protagoniste della vittoria sul parquet della Iren Fixi Torino, c’è la pivot serba Nikolina Milić, autrice di una clamorosa doppia – doppia, 26 punti e 18 rimbalzi con 39 di valutazione.
L’abbiamo intervista, approfittando della pausa della serie A1 Sorbino Cup per gli impegni della nazionale.
Ciao Nikolina, come giudichi questi primi due mesi a Broni?
“Le sensazioni sono sicuramente positive, mi sono trovata bene perché penso che Broni sia un buon ambiente, dove posso migliorare il mio gioco. Lavoriamo bene ogni giorno, stiamo giocando bene fino a questo momento e spero che si possa continuare con questo ritmo”.
Sei soddisfatta delle tue prestazioni?
“Sì certo. Mi sento bene, quando vedo che il duro lavoro che faccio ogni giorno mi porta buoni risultati. È uno stimolo per fare ancora di più, per migliorare e continuare su questa strada”.
Ti saresti aspetta di partire così bene?
“Penso che noi non pensiamo troppo al futuro, giochiamo invece partita dopo partita, senza alcuna pressione perché penso che sia giusto non pensare ad una serie di partite, ma ad una singola partita alla volta. Questo credo che ci possa permettere di fare molto meglio. Non dobbiamo proiettarci a lungo termine, ma guardare di volta in volta”.
Sei tornata in Italia dopo due anni in Belgio, hai trovato delle differenze rispetto alla A1 di tre stagioni fa?
“Penso che il campionato italiano sia ad un buon livello, anche adesso, come quando ci avevo giocato tre anni fa. Ci sono tante buone giocatrici, tante squadre molto competitive e ogni squadra può battere tutte le altre del torneo. Questo mi piace, è uno stimolo ulteriore per fare meglio”.
Come ti sei trovata a Broni, fuori dal parquet?
“Benissimo direi. Mi sono trovata bene, anche fuori dal campo c’è un buon ambiente, tutti sono molto appassionati alla squadra. Quando cammino per Broni mi conoscono tutti, mi fermano, mi chiedono della squadra”.
In Belgio era così?
“Penso che come qua a Broni sia difficile. Non penso che qualcuno abbia i tifosi come i nostri, da altre parti, anche in Belgio, il basket non è seguito con questo entusiasmo, con la passione che ho trovato qua. Avevo sentito dalle mie compagne e dalla società dei tifosi in estate, ma onestamente non pensavo sarebbe stato così positivo. Sono rimasta molto sorpresa. Ma è bellissimo così”.
Pausa per la nazionale, positiva o negativa?
“Noi continuiamo a lavorare, anche con la partita amichevole in programma venerdì sera. Possiamo lavorare per migliorare sui dettagli, sui particolari individuali. Alla fine non è male”.
Ti seguono da casa?
“Sì la mia famiglia mi è vicina, e anche gli amici. Spero che vengano a vedermi in una delle prossime partite”.
Sei l’unica che gioca a basket in famiglia?
“Già, non gioca nessuno. Ho un fratello, ma non gioca.”