A1 PlayOff: La splendida stagione della Elcos termina ai quarti in gara 3, le biancoverdi escono a testa altissima dal PalaLupe

SAN MARTINO LUPARI-BRONI 75-68

FILA: Webb 11 (3/7 da 2 p., 1/3 da 3 p.), Fietta 6 (2/5, 0/1), Keys 4, Marshall 24 (6/9, 0/1), Sandri 11 (3/6, 1/2), Melnika 2 (1/1), Pastore 9 (1/2, 1/5), Tognalini 8 (3/5, 0/1), Tonello. Ne: C. Dotto, Profaiser, Milani. All. Abignente

ELCOS: Spreafico 3 (0/2, 1/4), Bonasia 5 (1/1, 1/5), Wojta 15 (3/7, 3/5), Milic 18 (5/10, 2/3), Premasunac 22 (7/11, 2/2), Togliani 2 (1/1, 0/2), Gatti, Pavia 3 (1/2 da 3). Ne: Miccoli, Moroni, Smorto. All. Fontana

ARBITRI: Scrima, Maffei, Nocera
NOTE: pt 33-37 (quarti 19-21, 14-16, 16-20, 26-11)

La Elcos Broni perde la gara tre dei quarti di finale playoff a San Martino di Lupari (Padova) e finisce così la sua stagione. Per la terza volta nella serie, la formazione che chiude la prima frazione avanti si fa rimontare nella ripresa e cede nel finale. Primo quarto in cui le oltrepadane iniziano con una tripla di Wojta, che apre la contesa, e poi rimangono sempre avanti, tranne sul 7-7 (canestro di Sandri) e 9-9 (canestro di Tognalini), per poi toccare il +6 (11-17) con un tiro dalla linea dei 6 metri e 75 di Premasunac. Broni difende il proprio tesoretto, ma sul 15-21 nel finale subisce un mini break delle padrone di casa (4-0) e si va al riposo con le ospiti avanti di 2 (19-21). Le Lupe mettono il naso avanti in avvio di secondo periodo con un canestro di Marshall, poi fino al 16’ si corre sui binari dell’equilibrio (29-29), rotto dalle biancoverdi (nella casacca nera da trasferta) con un’altra bomba di Premasunac, che vale il +8 (29-37). Però nel finale di parziale, esattamente come nel primo quarto, arriva un contro break di 4-0 della Fila, si va dunque al riposo con la Elcos sul +4 (33-37). Broni si affida in particolare al suo duo slavo, con la serba Nikolina Milic (11 punti) e la croata Nina Premasunac (15 punti) che insieme producono la bellezza di 26 punti dei 37 messi a segno dalla loro squadra nel primo tempo. Insomma si attende una ripresa al cardiopalma, in cui Broni sembra tenere in pugno il match, prima di cadere. Nel terzo quarto, la Elcos tocca anche il +11 (41-52), continua a giocare su buoni ritmi, tiene a distanza le avversarie, con Wojta vola addirittura a +12 (54-66) all’inizio dell’ultimo periodo, ma poi si spegne la luce. Inizia la lenta risalita delle giallonere venete che negli ultimi 6 minuti di partita mettono a segno una rimonta quasi incredibile, passando dal 56-68 al 75-68 finale.
Parola al coach…
“Sono situazioni che è difficile spiegare – spiega coach Alessandro Fontana – abbiamo avuto un momento di appannamento totale, mentre loro hanno dato il tutto per tutto, alzando la difesa ed aumentando la fisicità. Quando è iniziata la rimonta, noi le abbiamo dato la speranza nei primi 3-4 possessi, gestendoli male e poi non abbiamo avuto la lucidità di gestire la partita al meglio, portando a casa anche situazioni di vantaggio che però non abbiamo sfruttato. Abbiamo preso canestri che avevamo evitato per 35 minuti, backdoor facili, poi si è accesso il PalaLupe ed è arrivata una sconfitta che fa male”.
“Abbiamo fatto cose importanti nella stagione – continua Fontana – gestendo momenti negativi, che ci possono stare all’interno di un campionato, e sfortune varie (chiaro il riferimento agli infortuni di Moroni e Castello). Una volta smaltita la delusione per l’eliminazione, ci sarà modo per mettere la cornice attorno al quadro di questa stagione, che sicuramente rimarrà negli annali della società, come una delle più emozionanti. Sono veramente contento degli attestati che abbiamo ricevuto, sono felice di aver lavorato al fianco del presidente Cipolla, del dg Caraffini, del ds Mezzadra, dello staff medico, insomma tutto questo ambiente eccezionale che mi è stato accanto in questa prima esperienza da capo allenatore. Ovviamente tutte le ragazze per la loro disponibilità e professionalità fin dal 16 agosto. Infine il plauso più grande al pubblico bronese, che anche sabato sera si è mosso in massa. Alla fine, onestamente, è stato difficile guardarli in faccia, ma mi hanno fatto sentire ancora più orgoglioso di essere bronese”.

 

Leave a Reply