A1: GM Luca Corbelli, “La PFBroni 93 è un patrimonio di tutti i bronesi”

Nella palestrina del PalaBrera, si è tenuta la conferenza stampa del nostro nuovo general manager Luca Corbelli. Queste le sue prime parole da neo biancoverde:
“Confesso di essere molto emozionato, perché partire per un’esperienza nuova e farlo in una realtà come Broni è molto interessante, molto stimolante. In questi giorni, da quando si è sviluppata questa opportunità, in molti mi hanno fatto la stessa domanda: perché la femminile? Ho risposto perché no, perché non ripartire da un centro piccolo come questo, ma dove il tessuto sociale, i tifosi, vivono in simbiosi con la squadra. Perché fare bene in un posto come questo, diventa divertente e siccome sono convinto che faremo bene, sono sicuro che ci divertiremo. Non ho mai avuto un’esperienza nel femminile, è evidente che ci sono delle dinamiche completamente differenti, però secondo me bisogna concentrarsi sul rapporto che si viene ad instaurare tra la squadra e il pubblico, perché alla fine questo sport diventa divertente se si danno e si ricevono emozioni. Se si gioca solo per il compenso, ci si diverte poco. In questi giorni ho ricevuto quasi 800 messaggi, la metà per dirmi che Broni è una bella piazza, ci sono tifosi molto caldi, una credibilità che la società si è costruita nei confronti della pallacanestro italiana. Poi ci sono altri aspetti che fatico a capire, in particolare uno che non ho gradito: alcuni addetti ai lavori mi hanno chiesto ma come mai venissi a Broni, perché si diceva che Broni non si sarebbe iscritta al campionato. Io dico che non serve mettere in cattiva luce il posto dove fino a ieri si è lavorato. Alla fine cambiano i presidenti, i dirigenti, le giocatrici, ma alla fine rimane la maglia, il tifo e l’appartenenza: queste sono le cose importanti per chi vive di sport. Oltretutto so che quest’anno c’è una ricorrenza importante, perché i Viking festeggiano i 30 anni di fondazione, quindi è un ulteriore stimolo per noi dirigenti e per la squadra. Che è un patrimonio di tutti i bronesi, quindi deve essere un onore giocarci e quando magari tra 10 anni si torna qua, essere accolto bene perché si è lasciato un buon ricordo. Faremo di tutto perché la squadra di quest’anno dia il 102 per cento”.

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