BRONI-BATTIPAGLIA 72-55
ELCOS: Miccoli (0/1 da 2 p.), Spreafico 5 (1/2 da 2 p., 0/7 da 3 p.), Togliani 4 (2/4, 0/3), Bonasia 12 (3/5, 2/6), Wojta 15 (7/15, 0/1), Capra, Milic 22 (8/15, 0/1), Castello 3 (1/2 da 3), Premasunac 11 (5/11), Gatti. Ne: Pavia. All. Alessandro Fontana
TREOFAN: Cremona 2 (1/1), Trimboli 2 (1/2), Del Pero 7 (2/5, 1/7), Mazza (0/2 da 3), Brown 19 (4/11, 2/4), Handy 15 (4/5, 1/6), Simon 10 (4/12, 0/1), El Habbab (0/1 da 3). Ne: Mataloni, Sasso. All. Alberto Matassini
ARBITRI: Dori, Nuara e Morassutti
NOTE: pt 34-31 (quarti 13-15, 21-16, 18-19, 20-5). Tl: Bro 11/17, Bat 11/12. Rimb.: Bro 49 (off. 20), Milic 15, Wojta 14; Bat 33 (off. 7), Simon 10. Progr.: 5’ 7-7, 15’ 25-15, 25’ 40-33, 30’ 52-50, 35’ 60-51
La Elcos Broni cala il poker (mai successo in serie A1) contro la Treofan Givova Battipaglia. Coach Alessandro Fontana deve fare a meno della playmaker titolare, Giulia Moroni, indisposta e in panchina, affidando le chiavi della regia a Valentina Bonasia. Il punteggio non deve trarre in inganno perché la formazione campana, dimostra di essere ben più forte dei due punti, giocando un buon basket, come peraltro aveva fatto vedere nelle altre giornate. Al PalaBrera, anche domenica sera capace di sospingere le sue ragazze, Elcos e Treofan rimangono in equilibrio per mezzora, perché ogni volta che le oltrepadane tentano di scappare, le campane sono sempre pronte a tornare sotto. Un continuo tira e molla, che non permette di respirare. Nel secondo quarto Broni tocca il +10 (25-15) con un libero di Premasunac al 4’, ma Battipaglia in neanche due minuti torna a meno 4 (25-21) e poi a meno 3 (34-31) proprio sulla sirena del primo tempo. Nel terzo periodo la musica non cambia, si continua a lottare su ogni pallone, tanto che alla mezzora la Elcos ha appena due punti di vantaggio (52-50). Broni, contrariamente a quanto avvenuto con San Martino, difetta dalla lunga distanza dove chiude con un 15%, frutto di un 3 su 20, ma riesce a farsi sentire sotto le plance, dove è capace di catturare ben 20 rimbalzi offensivi, permettendo a Milic di sfruttare doppi tiri o fornire passaggi alle compagne. Nell’ultimo quarto arriva il primo break importante con le biancoverdi sempre più in confidenza e vogliose di portare a casa la sfida, con i decibel del PalaBrera che salgono. Al 34’ Milic firma il +7 (58-51) con due tiri liberi, poi Wojta firma subito dopo il +11 (62-51) con due canestri consecutivi. È l’azione che spezza in due la partita, oltretutto Broni sopperisce gli errori sotto canestro con un 11/11 ai tiri dalla lunetta, che, al contrario, in altre occasioni avevano fatto penare le ragazze di Fontana. Dall’altra parte Battipaglia si affida soprattutto al terzetto di americane (Brown, Handy e Simon) che, nel primo tempo in particolare, colpiscono. Nel quarto finale, sul +11 la Elcos capisce di avere finalmente portato a casa i due punti e deve solo gestire i possessi. Il 20 a 5 con cui si chiude il periodo conclusivo è il suggello ad una serata che rimarrà a lungo negli annali della società di via Galilei. Alla fine la solita festa sotto la curva dei Viking.
Coach Alessandro Fontana:
“Non ci sono parole per descrivere questa cosa – ammette il coach – ogni settimana stiamo andando un po’ oltre le aspettative, sembra una frase fatta. Rimaniamo comunque con i piedi ben saldi a terra, ci dobbiamo godere questo secondo posto in coabitazione. Sono veramente molto emozionato, perché anche contro Battipaglia, come l’altra volta con San Martino, c’era un palazzetto incredibile, caldo, che ci ha sostenuto nei momenti di difficoltà”. Battipaglia ha giocato la sua partita: “Noi onestamente abbiamo fatto fatica a prendere il ritmo contro la loro zona, mentre quando difendevano a uomo abbiamo costruito i break più importanti. Qualche errore di troppo dalla distanza, mentre sono contento del cento per cento ai liberi nella ripresa, dopo che all’intervallo eravamo in difetto. Quando qualche tiro non entra e riusciamo però a sovraccaricare di falli gli avversari, dobbiamo sfruttare al meglio la lunetta”. Se i tiri dalla distanza non ne volevano sapere di entrare, la Elcos ha però sopperito sotto canestro: “Assolutamente sì – dice Fontana – penso che 49 rimbalzi a 33 la dicano tutta, poi tanti offensivi, questo significa voglia e cattiveria giusta. Siamo partiti fortissimo dal 16 di agosto, ci sta avere un po’ il fiato corto, ma mi piace le mie ragazze lottare, reagire di squadra difronte alle difficoltà”. Secondo posto e coppa Italia: “Ecco la coppa conta veramente tanto perché significa avere raggiunto il primo obiettivo stagionale con largo anticipo. Adesso non dobbiamo alzare il piede dall’acceleratore perché abbiamo una trasferta tostissima. Dobbiamo portare con noi il calore che ci hanno trasmesso queste due partite interne, che possono darci una spinta anche dal punto di vista fisico e non solo mentale”.